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L’Essenismo è una setta ebraica di cui ci parlano diversi antichi informatori, tra i quali i più noti sono Giuseppe Flavio, Filone di Alessandria e Plinio il Vecchio, le cui opere risalgono al I secolo d.C. L’etimologia del nome “Esseni” rimane incerta. Una teoria proposta dal filosofo ebreo Filone suggerisce che il nome derivi dalla parola greca per “santità”. Tuttavia, è probabile che il nome abbia radici in una parola ebraica o aramaica, che potrebbe essere collegata ai termini “consiglio”, “operatori (della legge)” o persino “guaritori”.

L’interesse per questa antica setta ebraica si è rinnovato con la scoperta dei Manoscritti del Mar Morto vicino a Qumran. L’idea che i Manoscritti del Mar Morto e Qumran possano essere identificati con gli Esseni ha molti sostenitori.

Giuseppe Flavio e le informazioni sugli Esseni

Giuseppe Flavio, storico ebreo nato nel 37 d.C., ci ha lasciato le informazioni più dettagliate su questo gruppo. Egli menziona gli Esseni diverse volte nei suoi scritti e afferma persino di essere stato membro della setta durante la sua giovinezza, anche se, seguendo la cronologia della sua autobiografia, sembra che vi abbia trascorso solo pochi mesi. La descrizione più lunga sugli Esseni si trova nella sua opera “La Guerra Giudaica” (c. 73 d.C.), in cui li identifica come una delle tre principali scuole filosofiche ebraiche, insieme ai Farisei e ai Sadducei. È interessante notare che i commenti di Giuseppe sugli Esseni sono molto più dettagliati rispetto alle altre due sette.

Giuseppe descrive il processo di ammissione alla setta, che prevedeva un anno di prova durante il quale i candidati dovevano vivere secondo le regole della comunità, ma senza farne ancora parte completamente. Solo successivamente, il candidato poteva avvicinarsi ulteriormente al gruppo, anche se era ancora escluso dalle riunioni della comunità e dal “tipo più puro di acqua santa”. Inoltre, i nuovi membri dovevano prestare giuramenti che garantivano l’osservanza rigorosa delle leggi comuni e la segretezza. Giuseppe descrive anche le disposizioni per coloro che venivano espulsi dalla comunità a causa di gravi crimini.

Sia Plinio che Filone menzionano, come Giuseppe, che gli Esseni erano caratterizzati dalla condivisione dei beni e dall’evitare il matrimonio. Tuttavia, Giuseppe non afferma che il celibato fosse una condizione necessaria per l’appartenenza alla comunità.

Qumran e i Manoscritti del Mar Morto

L’interesse accademico sugli Esseni si è intensificato con lo studio di Qumran e dei Manoscritti del Mar Morto. Sebbene esistano altre teorie riguardanti l’identificazione della comunità di Qumran, molti studiosi trovano più convincente l’identificazione degli Esseni con questa comunità, che gode di ampio consenso nella ricerca.

Due argomenti principali sostengono questa ipotesi. Il primo si basa su Plinio il Vecchio, il quale, nella sua opera “Storia Naturale”, colloca la comunità essena vicino al Mar Morto. Sebbene ci siano dubbi su come tradurre alcuni passi latini, la descrizione di Plinio corrisponde alla localizzazione di Qumran e delle sue grotte. Il secondo argomento si basa sulla correlazione tra la descrizione degli Esseni fornita da Giuseppe Flavio e il sistema di credenze espresso nei manoscritti di Qumran.

Correlazioni tra Esseni e Qumran

Nei manoscritti di Qumran sono stati scoperti vari tipi di testi, tra cui copie di testi biblici e scritti pseudepigrafici comuni a diverse sette ebraiche dell’epoca. Tuttavia, alcuni manoscritti sembrano essere unici per la comunità di Qumran e riflettono una teologia distintiva. Questi testi sono classificati come scritti settari, ovvero unici per la comunità.

Un esempio di correlazione tra le idee degli Esseni e i testi di Qumran è la dottrina della predestinazione. Giuseppe Flavio afferma che gli Esseni credevano che il “destino” determinasse tutto. Un’idea simile si trova in diversi testi settari di Qumran, come nella Regola della Comunità, che recita: “Tutto ciò che esiste ed esisterà ha origine con il Dio della conoscenza. Prima che le cose esistano, Egli ne ha ordinato tutti i disegni, così che, quando giungono ad esistere, realizzano il loro destino, un destino impossibile da cambiare.”

Critiche e Ipotesi alternative

Nonostante queste somiglianze, alcuni studiosi non sono convinti dell’identificazione della comunità di Qumran con gli Esseni, notando alcune discrepanze ideologiche tra i due gruppi. Questi studiosi suggeriscono che la comunità di Qumran potrebbe rappresentare una setta ebraica sconosciuta o avanzano altre ipotesi. Un’altra teoria, nota come ipotesi di Groningen, propone che vi sia stata una scissione all’interno del movimento esseno, che potrebbe spiegare le differenze ideologiche tra Qumran e altre descrizioni degli Esseni.

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