Shopping cart

0

Cart

  • 0 item

Nessun prodotto nel carrello.

All categories

L’Era della Divisione in Cina, successiva alla caduta della dinastia Han (220-280 d.C.), è conosciuta inizialmente come il periodo dei Tre Regni. Terminò nel 280 d.C. con la riunificazione della Cina sotto la dinastia Jin, guidata dalla famiglia Sima. Tuttavia, l’unità era fragile: il fondatore della dinastia Jin divise il suo regno tra i suoi 25 figli, dando a ciascuno un principato sotto il controllo nominale dell’erede principale. Questo portò a conflitti tra i principi e i nobili, culminando in una guerra civile. Uno dei principi chiese aiuto ai nomadi Xiongnu del nord, il cui capo, Liu Yuan, proclamò di discendere da una principessa Han e fondò il regno Zhao. Le forze di Liu Yuan saccheggiarono le antiche capitali cinesi di Chang’an e Luoyang, distruggendo la biblioteca imperiale della dinastia Han. Nel 316 d.C., la corte Jin fuggì a sud, stabilendo una nuova capitale a Nanchino.

L’anno 316 segnò l’inizio della divisione della Cina in due metà, che durò fino al 589 d.C. Questo periodo è noto come l’era delle dinastie del Nord e del Sud. Nel nord, il dominio cinese fu soppiantato da vari gruppi nomadi, inclusi gli Xiongnu, i Xianbei e i Toba. Questi gruppi trasformarono il nord della Cina in un campo di battaglia. I Toba, un popolo tungusico, fondarono la dinastia Wei settentrionale, che durò fino al 557 d.C. Essi inizialmente stabilirono la capitale a Datong, vicino alla Grande Muraglia cinese, per poi spostarla a Luoyang nel 494 d.C. I Toba adottarono rapidamente la cultura cinese, abbracciando il buddhismo e promuovendo l’escavazione di grotte buddhiste, come quelle di Yungang e Longmen. Allo stesso tempo, il governo Toba vietò l’uso di abiti tradizionali e titoli tribali, obbligando il popolo a adottare nomi e abitudini cinesi.

Nel frattempo, nel sud della Cina, si succedettero cinque dinastie con capitale a Nanchino: la dinastia Jin (317-419), Liu Song (420-477), Qi (479-501), Liang (502-556) e Chen (557-587). Durante l’Era della Divisione, il sud divenne una destinazione per molti rifugiati del nord, che portarono con sé la cultura avanzata e raffinata delle regioni settentrionali. Così, mentre il sud della Cina era considerato una regione di frontiera durante l’epoca Han, entro la fine del VI secolo divenne economicamente sviluppato.

Crescita del Buddhismo

Uno dei cambiamenti culturali più significativi durante l’Era della Divisione fu la crescita straordinaria del buddhismo in Cina. Il buddhismo, un’antica religione indiana, era arrivato in Cina all’inizio della dinastia Han orientale (25-220 d.C.), portato da missionari e mercanti lungo la Via della Seta. Mentre durante l’epoca Han il buddhismo rimase una religione esotica, adottata da pochi cinesi, il crollo del confucianesimo come ideologia di stato aprì la strada alla diffusione del buddhismo. I popoli nomadi del nord, la cui religione tradizionale era piuttosto rudimentale, trovarono nel buddhismo una teologia attraente e cerimonie solenni che contribuirono a rafforzare la loro legittimità come governanti. Un sovrano nomade affermò nel 335 d.C.: “Noi, essendo nati nelle steppe e pur essendo indegni, abbiamo obbedito al nostro destino e governiamo i cinesi come loro principi… Buddha, essendo un dio barbaro, è proprio colui che dovremmo adorare”.

Anche i cinesi sottoposti al dominio nomade abbracciarono il buddhismo, cercando consolazione in tempi difficili e trovando risposte nelle sue dottrine universali. La diffusione del buddhismo contribuì a ridurre la crudeltà dei governanti nomadi verso i sudditi cinesi, creando un ponte tra governanti e governati.

Daoismo e Confucianesimo

Parallelamente, durante l’Era della Divisione, il caos politico e il declino del confucianesimo come ideologia di stato fecero rinascere l’interesse per il daoismo (taoismo). Molti intellettuali disillusi cercarono rifugio nella filosofia daoista, che offriva un’alternativa escapista. Il desiderio di longevità e immortalità spinse alcuni studiosi daoisti a studiare le proprietà degli elementi e delle piante, producendo un vasto repertorio farmacologico. Il daoismo popolare si arricchì inoltre grazie al prestito di cerimonie e istituzioni monastiche dal buddhismo.

Conclusione dell’Era della Divisione

L’Era della Divisione si concluse nel 581 d.C., quando il generale Yang Jian della dinastia Zhou settentrionale usurpò il trono e unificò la Cina sotto la nuova dinastia Sui. Sebbene politicamente instabile e caotico, questo periodo rappresentò un’epoca di grande sviluppo culturale e intellettuale, in particolare grazie alla diffusione del buddhismo e all’influenza del daoismo. Inoltre, i nomadi si sinicizzarono rapidamente, e i matrimoni misti tra l’élite cinese urbana e i popoli nomadi contribuirono a livellare le differenze tra di loro.

1 Comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *