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Byblos è un sito archeologico situato lungo la costa libanese, a circa 40 chilometri a nord di Beirut. Esso rappresenta una delle città più antiche al mondo, con una storia di occupazione ininterrotta risalente al Periodo Neolitico tardo, intorno al 5000 a.C.. Secondo la tradizione, si crede che Byblos sia la città più antica ancora abitata. Il nome Byblos fu dato dai Greci, poiché attraverso la città importavano papiri egiziani, chiamati appunto “byblos” in greco. Tuttavia, gli antichi Egizi la chiamavano Kebeny, mentre gli abitanti locali la conoscevano come Gubal, un nome che divenne poi Gebal. Oggi, il nome Byblos viene utilizzato per identificare il sito archeologico, mentre la città moderna è conosciuta in arabo come Jebeil.
Scoperta e Storia delle Ricerche Archeologiche
Per secoli, la posizione esatta della città antica fu dimenticata, fino a quando non fu riscoperta dallo studioso francese Ernest Renan nel 1860. Il sito si trovava sotto la città moderna di Jebeil, e le mura delle sue case contenevano pietre incise provenienti dall’antica città. Tra il 1919 e il 1924, le scoperte archeologiche dell’esploratore Pierre Montet portarono alla luce le tombe di nove antichi sovrani di Byblos. Successivamente, fu Maurice Dunand a proseguire le ricerche, conducendo scavi dal 1925 al 1975.
Geografia e Posizione Strategica
Byblos godeva di una posizione geografica eccellente. Secondo il geografo del IV secolo d.C., Strabone, la città era situata su un’altura non lontana dal mare. La sua posizione era ideale per il commercio, in quanto le rotte commerciali provenienti da nord e da sud si incrociavano qui. La città era costruita su un promontorio, alle cui spalle le montagne del Libano si avvicinavano al mare, offrendo un facile accesso alle foreste di cedro, molto apprezzate per il legno, e alle riserve di rame. Sui lati del promontorio si trovavano baie che fungevano da porti naturali, con il porto maggiore situato a sud. Sul lato settentrionale si trovava la città alta, o acropoli, che ospitava i palazzi e i templi. Nonostante le dimensioni modeste, i porti di Byblos erano abbastanza efficienti per gestire il traffico di merci in entrata e in uscita, che includeva vino e olio cananei, oltre all’essenziale legname.
Il Primo Alfabeto Fenicio
Un aspetto significativo della storia di Byblos è che vi si trova il primo esempio conosciuto di alfabeto fenicio (risalente al 1000 a.C.) scolpito sul sarcofago del re Ahiram di Byblos. Inoltre, la città conserva numerose testimonianze dei suoi contatti con l’antico Egitto, tra cui artefatti con iscrizioni che riportano i nomi di faraoni di vari periodi.
Invasioni e Periodi di Prosperità
Intorno al 2300 a.C., Byblos subì un’interruzione del commercio a causa delle invasioni delle tribù degli Amorrei, provenienti dal deserto e intenti a saccheggiare la pianura costiera. Tuttavia, la città riuscì a riprendersi rapidamente e conobbe un periodo di grande prosperità, che durò fino all’arrivo dei Popoli del Mare nel XIII secolo a.C. Con l’inizio dell’Età del Ferro (1200-586 a.C.), Byblos entrò nel periodo fenicio, caratterizzato dalla fusione tra i Cananei costieri e i Popoli del Mare. Dopo il 1000 a.C., Byblos non fu mai completamente indipendente, sottoponendosi a diverse potenze dominanti come Assiria, Babilonia e Persia.
Periodi di Dominazione Straniera
Byblos mantenne sempre la priorità sul commercio, sottomettendosi di volta in volta agli invasori, tra cui Alessandro Magno, a cui la città si arrese e fu risparmiata. Dopo la conquista di Alessandro, Byblos iniziò lentamente ad adottare la cultura e la lingua greche. L’arrivo dei Romani nel 64 a.C. portò tre secoli di pace e prosperità, durante i quali furono costruiti templi, teatri e bagni pubblici.
Periodo Bizantino, Arabo e Crociato
Sotto il dominio bizantino, Byblos vide l’introduzione di un vescovo cristiano, anche se poche testimonianze archeologiche rimangono di questo periodo. Nel 636 d.C., la città passò sotto il controllo arabo e rimase sotto il dominio islamico fino all’arrivo dei crociati nel 1104. Intorno al 1215, i crociati costruirono la Chiesa di San Giovanni Battista, che esiste ancora oggi. Successivamente, nel 1289, la città si arrese ai Mamelucchi e nel XV secolo passò sotto il controllo dei Turchi Ottomani, periodo durante il quale Jebeil divenne un oscuro porto di pescatori.