Shopping cart

0

Cart

  • 0 item

Nessun prodotto nel carrello.

All categories

Euripide è uno dei tre grandi drammaturghi tragici ateniesi, insieme a Eschilo e Sofocle. Fu l’autore di circa 92 opere teatrali, di cui ne sono sopravvissute 19, e ottenne notevole riconoscimento sia pubblico che critico. In 20 occasioni fu scelto tra i tre poeti tragici annualmente onorati ad Atene. Sebbene la sua vita e la sua carriera non siano note nei dettagli, è probabile che alcune delle informazioni, come le costanti menzioni satiriche che di lui fa Aristofane nelle sue commedie, siano in parte derisorie o almeno esagerate.

Vita e carriera

Sembra che Euripide provenisse da una famiglia benestante e fosse dotato di talenti in diversi campi, oltre che nel dramma. I suoi genitori si chiamavano Mnesarco e Cleito. Euripide sposò una donna di nome Melito e insieme ebbero tre figli, uno dei quali divenne un poeta di una certa fama. Partecipò a una sola attività pubblica nota, una missione diplomatica a Siracusa. Gran parte della sua vita si svolse durante la Guerra del Peloponneso, il conflitto tra Atene e Sparta, che influenzò profondamente la sua esistenza. Forse a causa delle difficoltà legate alla guerra, Euripide accettò un invito da parte del re Archelao di Macedonia nel 408 a.C. e si trasferì lì, dove morì.

Euripide e la tragedia greca

Euripide è stato spesso paragonato in modo sfavorevole a Eschilo e Sofocle, in parte a causa del suo maggiore ricorso alla retorica poetica e all’oratoria, piuttosto che all’intensità drammatica pura, e per l’uso della filosofia sofista e socratica nelle sue opere. Tuttavia, queste stesse caratteristiche lo hanno reso, in certi casi, più popolare presso il pubblico moderno, poiché i suoi temi e linguaggi risultano più accessibili e comprensibili rispetto ai suoi contemporanei. Nonostante ciò, ricevette meno riconoscimenti critici rispetto ai suoi rivali, il che pare lo amareggiasse.

Le opere più conosciute di Euripide includono “Le Baccanti”, “Medea”, “Elettra” e “Ifigenia in Aulide”. In “Medea” (431 a.C.), uno dei temi centrali è l’oppressione delle donne. Medea, protagonista dell’opera, è una donna abbandonata dal marito Giasone, che decide di sposare la principessa di Corinto. In preda alla disperazione, Medea sceglie di vendicarsi uccidendo la principessa e i propri figli, negando così a Giasone la consolazione di una famiglia nel futuro. Nonostante l’orrore dei suoi atti, Euripide riesce a far provare simpatia agli spettatori per la sua condizione.

“Ifigenia in Aulide” esplora invece il conflitto tra dovere pubblico e moralità personale. L’ambientazione è quella dell’inizio della Guerra di Troia, dove la flotta greca, guidata da Agamennone, è bloccata ad Aulide per volere della dea Artemide. Agamennone, pur riluttante, decide che l’unico modo per placare la dea è sacrificare sua figlia Ifigenia. La giovane, dopo aver appreso la verità, accetta volontariamente il proprio destino. Questo atto di violenza iniziale anticipa una serie di eventi tragici futuri, che saranno esplorati in altre opere di Euripide.

Il tema del conflitto tra razionalità e violenza

“Le Baccanti” rappresenta un altro aspetto della produzione di Euripide, ovvero la riconciliazione della violenza con il ritorno all’armonia sociale. L’opera si concentra su Dioniso, il dio del vino e della follia, che tenta di introdurre il suo culto sfrenato nella città di Tebe. Il re Penteo si oppone, e Dioniso si vendica violentemente. Tuttavia, le donne che avevano abbracciato la follia divina sono poi rappresentate come capaci di tornare a uno stato razionale. Questo dramma lascia spazio alla possibilità di redenzione dalla violenza e dall’oppressione sulla Terra.

Stile e linguaggio di Euripide

Euripide fu un maestro dell’arte tragica, integrando elementi classici come il coro, l’intervento divino e scene di estrema violenza, che possono sembrare lontane dalla sensibilità moderna. Tuttavia, la potenza del suo linguaggio lo rende probabilmente il più capace tra i drammaturghi tragici greci di superare questo divario culturale. Sebbene spesso meno apprezzato rispetto ai suoi contemporanei durante la sua epoca, la profondità psicologica dei suoi personaggi e l’umanità delle sue storie lo hanno reso uno dei drammaturghi più influenti della letteratura mondiale.

Schemi e Tematiche

OperaTematica PrincipaleNote
MedeaOppressione delle donne, vendettaMedea uccide i propri figli e la rivale per vendicarsi del tradimento di Giasone.
Ifigenia in AulideConflitto tra dovere pubblico e moralità personaleAgamennone sacrifica la figlia per il bene comune, anticipando tragici eventi futuri.
Le BaccantiConflitto tra razionalità e violenzaDioniso punisce Tebe con la violenza, ma offre la possibilità di redenzione.

Caratteristiche dello stile di Euripide

  • Uso della retorica: Diversamente da Eschilo e Sofocle, Euripide si affida maggiormente alla retorica e alla filosofia sofistica, che conferisce ai suoi dialoghi una struttura più discorsiva.
  • Temi moderni: Euripide affronta temi che rimangono attuali, come la condizione delle donne e il conflitto tra dovere e moralità.
  • Caratterizzazione complessa: I personaggi di Euripide sono profondamente umani, con emozioni e motivazioni complesse, che li rendono accessibili al pubblico moderno.
  • Elementi religiosi: Sebbene i suoi drammi includano interventi divini, Euripide mette spesso in dubbio il potere assoluto degli dei, esplorando i limiti dell’autorità divina e umana.

1 Comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *