Gli Etruschi erano vicini a una piccola comunità di Latini situata nella parte settentrionale del Lazio. Le città-stato etrusche si trovavano nelle aree costiere paludose dell’Italia centrale occidentale, nell’attuale Toscana. Gli insediamenti permanenti risalgono alla fine del IX secolo a.C., includendo città come Vetulonia e Tarquinia. Le camere sepolcrali di quest’epoca si distinguono per la presenza di ambra, argento, oro e gemme provenienti da Egitto, Asia Minore e altre parti del mondo. Gli Etruschi erano un popolo marittimo, oltre che minatori di rame, stagno, piombo, argento e ferro. L’alfabeto etrusco derivava dal greco, ma con una grammatica distintiva, e la loro lingua differiva dalle altre lingue mediterranee, benché alcune iscrizioni fossero scritte in caratteri greci ma da destra verso sinistra.
Nel VII e VI secolo a.C., gli Etruschi conquistarono Roma e gran parte dell’Italia, espandendo il loro dominio anche fuori dalla penisola italiana, ad esempio in Corsica. Questa espansione segnò il periodo di massimo splendore politico e culturale degli Etruschi nel VI secolo a.C. Nonostante fossero una società prevalentemente agricola, disponevano di una potente forza militare che permetteva loro di dominare i vicini e di utilizzarli come forza lavoro nelle loro fattorie, mentre gli stessi Etruschi si dedicavano al commercio e all’industria.
La religione etrusca era fortemente influenzata dalla cultura greca, con divinità antropomorfe e rituali sofisticati, in particolare per la divinazione. Tuttavia, la mitologia etrusca conteneva anche elementi unici. Gli Etruschi stabilirono procedure precise per mantenere il favore degli dèi e costruirono tombe che somigliavano alle loro case, riempiendole di oggetti domestici per l’aldilà. Roma ereditò molte pratiche religiose etrusche, inclusi i libri di divinazione e i Lari, le divinità domestiche.
L’arte etrusca, pur essendo considerata originale e creativa, fu spesso ritenuta inferiore a quella greca per quanto riguarda l’ideale matematico di bellezza, in particolare durante il XIX e il XX secolo. Tuttavia, l’arte etrusca è più abile nel catturare sentimenti e l’essenza dei soggetti raffigurati. Le opere funerarie costituiscono gran parte dell’arte etrusca sopravvissuta, ma le testimonianze di affreschi e altre opere dimostrano un ampio utilizzo del colore. L’arte etrusca influenzò notevolmente gli artisti del Rinascimento che vivevano nelle aree dell’antica Etruria.
Le città etrusche erano fortificate e governate da un re. La società era dominata da un’aristocrazia che controllava il governo, l’esercito, l’economia e la religione. Le città-stato, come Tarquinia e Veio, colonizzarono regioni vicine e formarono alleanze economiche e politiche. Il governo dei re fu gradualmente sostituito da oligarchie e, in alcuni casi, da consigli o funzionari eletti. Tuttavia, la crescente potenza etrusca provocò reazioni da parte di Romani, Greci e Cartaginesi, che vedevano negli Etruschi una minaccia.
Gli Etruschi eccellevano in ambito tecnologico, e molte delle loro innovazioni furono successivamente adottate dai Romani. Le opere ingegneristiche etrusche, come canali e sistemi di irrigazione, precedettero di gran lunga gli acquedotti romani. Gli Etruschi contribuirono anche alla costruzione di importanti strutture a Roma, come la Cloaca Maxima, le mura della città e il Tempio di Giove. Inoltre, organizzarono un efficiente sistema amministrativo per Roma.
Nel 504 a.C., gli Etruschi furono espulsi dal Lazio, segnando l’inizio del declino del loro potere e l’ascesa della cultura romana. Dopo la sconfitta della coalizione etrusca nella battaglia navale di Cumae nel 474 a.C. da parte della flotta di Siracusa, il potere etrusco si indebolì ulteriormente. Nel 396 a.C., Roma conquistò Veio, e nel 283 a.C. la sconfitta finale degli Etruschi segnò la fine della loro indipendenza. Gli Etruschi accettarono la cittadinanza romana nel I secolo a.C., ma subirono rappresaglie dopo aver sostenuto il lato perdente nelle guerre civili romane. Gradualmente, la loro cultura fu assorbita da quella romana, e la lingua etrusca scomparve.
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