Numerosi legami esistevano tra l’antica Etiopia e l’Egitto. Il faraone Sahure inviò una spedizione nella terra di Punt durante la quinta dinastia egizia (intorno al 2500 a.C.), una regione che molti studiosi ritengono fosse parte dell’attuale Etiopia o Sudan. I racconti di queste spedizioni riportano la raccolta di prodotti esotici come mirra, elettro (una lega di oro e argento), ebano, incenso e zanne di elefante. La più famosa di queste spedizioni è quella guidata dalla regina Hatshepsut intorno al 1495 a.C., come riportato da iscrizioni nel suo tempio a Deir el-Bahri.
Intorno all’800 a.C., iniziò a emergere in Etiopia il regno di Da’amat, con capitale probabilmente a Yeha. Questo regno prosperò per circa 400 anni, grazie al commercio di prodotti come avorio, gusci di tartaruga, corna di rinoceronte, oro e schiavi con i mercanti dell’Arabia meridionale. Scavi condotti da archeologi come Francis Anfray e Rodolfo Fattovich hanno rivelato che Yeha era un importante centro commerciale. Tuttavia, il regno declinò, probabilmente a causa dello sfruttamento eccessivo delle risorse naturali e della crescente concorrenza commerciale.
Il regno di Axum, da cui l’Etiopia moderna fa risalire le sue origini, iniziò a emergere attorno al 1000 a.C., prendendo gradualmente il posto di Da’amat. Axum divenne un importante potere commerciale, controllando le rotte commerciali tra il Sudan e il porto di Adulis sul Mar Rosso. L’alfabeto utilizzato ad Axum derivava da quello sud-arabico, e la lingua parlata era il Geez. Axum mantenne stretti legami con l’Arabia, al punto che alcuni storici ritengono che il regno fosse stato influenzato o fondato da immigrati arabi.
Durante l’ottavo secolo a.C., si ritiene che il Giudaismo sia giunto in Etiopia, dando origine alla comunità ebraica dei Falasha. È difficile collegare cronologicamente l’arrivo del Giudaismo a eventi biblici specifici, ma la leggenda della regina di Saba, conosciuta localmente come regina Makeda, è significativa. Secondo la tradizione, Makeda si recò a Gerusalemme e incontrò il re Salomone, con cui ebbe un figlio, Menelik I, capostipite della dinastia etiope. Una versione della leggenda afferma che Menelik tornò a Gerusalemme e prese l’Arca dell’Alleanza, che secondo alcuni sarebbe ancora in Etiopia.
Il Cristianesimo arrivò in Etiopia durante il regno dell’imperatore Ezana (303-350 d.C.), grazie a Frumenzio, il primo vescovo di Axum, consacrato da Atanasio di Alessandria. Il Cristianesimo adottato da Axum era di stampo Monofisita, simile a quello della Chiesa Copta d’Egitto. Questa forma di Cristianesimo divenne la religione dominante ad Axum e portò a una grande influenza culturale e politica.
Axum raggiunse il suo apice nel VI secolo, controllando territori su entrambe le sponde del Mar Rosso e mantenendo relazioni diplomatiche con l’Impero Bizantino. Tuttavia, l’invasione dell’Impero Sassanide nel 572 segnò l’inizio del suo declino. I Sassanidi interruppero le rotte commerciali cruciali di Axum verso l’Arabia e l’Egitto, portando a un graduale deterioramento del potere e dell’influenza del regno. Entro il VII secolo, l’espansione araba nel Mediterraneo e in Arabia tagliò ulteriormente i collegamenti commerciali di Axum, segnando la fine della sua importanza politica.
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