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Ebla era un’antica città situata nell’odierna Tell Mardikh, nella Siria settentrionale, a circa 54 chilometri a sud di Aleppo. La città divenne celebre quando gli archeologi scoprirono il più grande ritrovamento singolo di tavolette cuneiformi risalenti al terzo millennio a.C. Gli scavi, condotti dall’Università di Roma sotto la guida di Paolo Matthiae a partire dal 1964, hanno portato alla luce importanti reperti che testimoniano la vita e l’organizzazione politica di Ebla.

Emergenza e crescita di Ebla

Nel Periodo del Bronzo Antico I–II (circa 3200–2700 a.C.), Ebla risulta scarsamente documentata e priva di ceramiche dell’Uruk, suggerendo che la città non si sviluppò direttamente a causa delle colonie sumeriche lungo le rotte commerciali siriane. Tuttavia, entro il 2400 a.C., Ebla era cresciuta fino a diventare un centro urbano di oltre 135 acri. Un palazzo, chiamato dagli archeologi “Palazzo Reale G”, venne costruito sull’acropoli, a testimonianza dell’importanza crescente di un’amministrazione centralizzata. Questa urbanizzazione potrebbe riflettere la pressione sociopolitica della regione siriana, dove le città-stato mesopotamiche stavano espandendo la loro influenza attraverso il commercio a lunga distanza. Le città della Siria, come Ebla, avvertirono la necessità di organizzarsi politicamente e affermare la propria indipendenza.

Gli archivi del Palazzo Reale G

Gli scavi del Palazzo Reale G portarono alla scoperta di un vasto archivio di testi cuneiformi, risalenti al periodo tra il 2400 e il 2350 a.C. Questi testi coprono i regni di diversi re, tra cui Igrish-Halam, Irkab-Damu e Ishar-Damu, e menzionano importanti funzionari di corte come Ibrium, Ibbi-Zikir e Dubukhu-Adda. L’archivio comprende circa 1.750 tavolette intere e 4.900 frammenti, molte delle quali sono state fortunatamente preservate da un incendio che distrusse il palazzo, cuocendo e indurendo le tavolette.

Le tavolette erano destinate a essere lette nella lingua locale, l’eblaico, ma spesso presentavano numerosi logogrammi sumerici. Di conseguenza, la grammatica e la pronuncia eblaica non sempre emergono chiaramente dai testi. Alcuni studiosi considerano l’eblaico una lingua semitica nordoccidentale, potenzialmente antecedente ai dialetti cananei successivi, mentre altri sottolineano le sue affinità con le lingue semitiche orientali, come l’antico accadico. È possibile che l’eblaico rappresenti una fase precedente alla distinzione tra i rami nordoccidentale e orientale delle lingue semitiche.

Testi lessicali e pratiche scribali

Tra le tavolette ritrovate ci sono testi lessicali che elencano i logogrammi sumerici seguiti dalle traduzioni in eblaico, rappresentando i primi dizionari bilingue conosciuti. Altri testi lessicali catalogano parole secondo diverse categorie, come professioni umane, nomi di pesci e uccelli. La struttura e la disposizione di queste liste sono identiche a quelle della Mesopotamia meridionale, segnalando l’influenza della tradizione scribale sumerica su Ebla. I giovani scribi di Mari sono menzionati in diversi testi, suggerendo uno scambio culturale e pratiche scribali tra Mesopotamia e Siria. Tuttavia, gli scribi di Ebla preferivano utilizzare un proprio sistema di notazione numerica e di misure, anziché adottare i modelli mesopotamici.

Organizzazione amministrativa e culti religiosi

La maggior parte delle tavolette ritrovate a Ebla riguarda registrazioni amministrative ed economiche, che offrono preziose informazioni sulla struttura sociale della città. L’autorità suprema a Ebla era designata con il titolo sumerico EN, tradotto in eblaico come malikum (re), mentre il titolo LUGAL veniva usato per indicare i governatori, che erano subordinati al re, in contrasto con l’uso mesopotamico, dove il LUGAL denotava una figura di rango superiore all’EN. Non sono stati trovati a Ebla iscrizioni reali che lodino il potere del re o legittimino il suo regno, né la città seguiva la pratica mesopotamica di nominare gli anni in base agli atti significativi del sovrano. Questi fattori suggeriscono che il re di Ebla non governasse come un monarca assoluto, ma piuttosto dipendesse da un consiglio di anziani tribali per la gestione dello stato.

Ebla era suddivisa in otto distretti amministrativi: quelli situati sull’acropoli erano chiamati saza, mentre quelli nella campagna circostante erano noti come ebla. Il palazzo, più che il tempio, era il centro dell’economia della città, gestendo la proprietà terriera e sostenendo la forza lavoro. Il sistema di gestione del lavoro a Ebla non era così sviluppato come quello della Mesopotamia, e spesso l’agricoltura e l’industria rimanevano sotto il controllo delle comunità locali, che poi riferivano ai supervisori del palazzo. Il dio più importante di Ebla era Kura, il patrono della famiglia reale. Il pantheon di Ebla comprendeva una serie di divinità semitiche che sarebbero sopravvissute anche in epoche successive e nella religione cananea.

Commercio e contatti internazionali

Ebla si trovava in una posizione strategica, all’incrocio di importanti rotte commerciali. La città partecipava al commercio di beni come lana, lino, olio d’oliva, orzo e vino. Il suo tesoro, costituito da oro e argento, era considerato immenso per l’epoca. I contatti commerciali di Ebla si estendevano fino all’Egitto, e la città aveva accesso al bronzo e allo stagno dell’Anatolia. Ebla controllava varie città tra i fiumi Eufrate e Balikh, pur essendo lontane dal centro della città stessa, ed era interessata alle rotte commerciali della Mesopotamia settentrionale per evitare di passare da Mari, con cui ebbe frequenti conflitti.

Sia Sargon che Naram-Sin affermarono di aver conquistato Ebla, e l’incendio che distrusse il Palazzo Reale G è probabilmente avvenuto durante i loro regni. Tuttavia, i documenti di Ur III indicano che Ebla fu ricostruita e che i suoi cittadini mantenevano continuità con la città pre-sargonica. Durante il Periodo Siriaco Antico (circa 1800–1600 a.C.), Ebla conobbe una nuova fioritura, ma intorno al 1600 a.C. il re ittita Murshili I distrusse definitivamente Ebla, ponendo fine al suo potere politico.


Tavola Riassuntiva

AspettoDescrizione
PosizioneEbla si trovava nell’attuale Tell Mardikh, Siria settentrionale, a sud di Aleppo.
Importanza storicaGrande centro urbano e commerciale dal 2400 a.C., influenzato dalle città-stato mesopotamiche.
Archivio cuneiformeRitrovati circa 1.750 tavolette intere e 4.900 frammenti, contenenti testi amministrativi e lessicali.
Lingua e pratiche scribaliL’eblaico, con logogrammi sumerici, mostra influenze mesopotamiche, ma mantiene un proprio sistema numerico.
Sistema amministrativoDivisa in distretti, Ebla era governata da un re assistito da anziani tribali.
Commercio e ricchezzaPartecipava al commercio lungo la Via della Seta, con un vasto tesoro di oro e argento.
ReligioneIl dio Kura era il patrono della famiglia reale; adorate divinità semitiche e, selettivamente, sumeriche.

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