Il Periodo Classico non fu privo di conflitti politici. L’età dell’oro di Atene, durante il V secolo a.C., coincise con una fase di forza e prosperità. Tuttavia, questo fu anche il periodo di guerre contro i Persiani, una grande potenza militare in espansione. Nel 479 a.C., durante l’invasione persiana, i greci sconfissero i persiani in una guerra devastante. Nonostante la cooperazione tra Sparta e Atene nella lotta contro i persiani, le tensioni tra queste due città-stato crebbero, sfociando infine nella Guerra del Peloponneso (431–404 a.C.). La sconfitta ateniese da parte degli spartani segnò la fine dell’età dell’oro.
Durante il Periodo Classico, la letteratura greca fiorì, con il dramma che divenne uno dei principali generi letterari. I tre grandi tragediografi di questo periodo furono Euripide (484–406 a.C.), Eschilo (525–456 a.C.) e Sofocle (496–406 a.C.). Euripide è noto per opere come Ippolito (428 a.C.) e Medea (431 a.C.), in cui inserì elementi di realismo. Eschilo, oltre a essere un poeta, fu il primo a introdurre un secondo attore sulla scena, ampliando le possibilità narrative del teatro. Sofocle, autore di tragedie come le Tragedie Tebane (Antigone, Edipo Re e Edipo a Colono), fu uno dei primi a portare un terzo attore sulla scena, rivoluzionando la drammaturgia.
La filosofia greca ebbe un enorme sviluppo durante questo periodo, poiché i greci classici cominciarono a dare maggiore importanza al pensiero razionale. I tre grandi filosofi di questo periodo furono Socrate (470–399 a.C.), Platone (427–347 a.C.) e Aristotele (384–322 a.C.). Socrate insegnò a Platone, che successivamente fondò la sua scuola di pensiero e a sua volta educò Aristotele. Quest’ultimo sviluppò il metodo scientifico e divenne il tutore di Alessandro Magno. Il pensiero di questi filosofi è alla base di molta della filosofia occidentale.
Durante il Periodo Classico, la scultura greca divenne più realistica e tridimensionale, riflettendo gli ideali realistici greci. I due scultori più famosi furono Fidia e Policleto. Fidia (490–430 a.C.) realizzò statue monumentali, come quella di Atena nel Partenone e il Zeus di Olimpia, una delle sette meraviglie del mondo antico. Policleto (attivo nel V secolo a.C.) scolpì statue famose come il Doriforo (portatore di lancia) e sviluppò un sistema di proporzioni che divenne un modello per la scultura classica.
Anche l’architettura del Periodo Classico si distinse per la sua originalità. Furono sviluppati tre stili architettonici: dorico, ionico e corinzio. Il Partenone ad Atene, esempio emblematico di architettura classica, presenta colonne doriche, caratterizzate dalla semplicità e dall’assenza di decorazioni alla sommità. Le colonne ioniche, leggermente più elaborate, presentano decorazioni più raffinate, mentre le colonne corinzie, le più decorative, sono caratterizzate da capitelli riccamente ornati. Questi stili architettonici presero il nome dalle città in cui furono sviluppati.
Il Periodo Classico terminò con l’ascesa di Filippo II di Macedonia (381–336 a.C.) e di suo figlio, Alessandro Magno (353–323 a.C.). Filippo riuscì a unificare le città greche, mentre Alessandro estese il dominio greco conquistando l’Impero Persiano. Con la sua morte nel 323 a.C., ebbe inizio il Periodo Ellenistico, che vide la fusione della cultura greca con quelle di Persia, India ed Egitto.