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Le tradizioni religiose africane antiche ci sono note in parte grazie ad alcune iscrizioni egizie che riflettono le loro credenze e ai racconti di Erodoto, che descrisse le religioni e il folklore dell’Africa settentrionale. Tuttavia, molto poco del materiale scritto contemporaneo è sopravvissuto, e gran parte della nostra conoscenza deriva da fonti archeologiche e storiche.

Le credenze religiose egizie si basavano sull’adorazione di divinità e sul ruolo dei faraoni, considerati discendenti diretti di queste divinità e loro rappresentanti sulla Terra. Molti dei egizi avevano forme diverse, con divinità come Horus e Iside ben conosciute. Il clima, le condizioni meteorologiche e il benessere del paese erano spesso interpretati come riflessi del potere relativo delle divinità in lotta tra loro. Durante la XVIII dinastia, il faraone Akhenaton (XIV secolo a.C.) tentò brevemente di instaurare una forma di monoteismo, promuovendo il culto del dio sole Aton. Questo movimento, tuttavia, minò il potere dei sacerdoti dedicati al culto del dio sole Amon-Ra, che reagirono con forza.

Dopo aver stabilito una nuova capitale a Tel el Amarna, Akhenaton morì in circostanze misteriose e la religione tradizionale fu restaurata. Questa religione egizia continuò a dominare fino alla conquista del paese da parte dei Tolomei nel IV secolo a.C., che introdussero il pantheon greco, seguito poi dagli dei romani quando l’Egitto divenne parte dell’Impero Romano. Sebbene queste idee abbiano avuto origine in Egitto, è quasi certo che influenzarono anche altre regioni come la Nubia. A Meroe, nell’odierno Sudan, vi sono prove di culti simili a quelli egiziani, e credenze simili potrebbero essere sopravvissute anche per secoli nei regni di Kush e Axum. Quest’ultimo, situato nell’attuale Etiopia, fu influenzato dall’Arabia meridionale, introducendo nell’Africa alcune divinità di quella regione.

Carthago era un altro importante centro religioso nel Nord Africa. Molte delle credenze locali seguivano i modelli fenici, e una delle divinità più importanti era Moloch, che si riteneva richiedesse sacrifici umani. Alcuni storici suggeriscono che uno dei fratelli di Annibale fu sacrificato a Moloch. Tuttavia, alcuni storici moderni sostengono che i Romani abbiano esagerato la crudeltà del culto di Moloch per giustificare la loro guerra contro Cartagine. I numerosi corpi di bambini trovati nei pressi di Cartagine potrebbero essere stati vittime di malattie piuttosto che di sacrifici rituali. I regni di Numidia e Mauretania, situati a ovest di Cartagine, furono probabilmente influenzati dalle credenze cartaginesi, ma successivamente adottarono le pratiche religiose romane, divenendo parte dell’Impero Romano.

Nel periodo pre-islamico dell’Africa subsahariana, è possibile dedurre molto sulle pratiche religiose dalle statue trovate in luoghi come Nok, nell’attuale Nigeria settentrionale. Le statue in pietra raffiguranti divinità potrebbero suggerire alcune somiglianze con i concetti mediterranei della Madre Terra. Tuttavia, sembra più probabile che il culto degli antenati fosse l’elemento più significativo della religione tradizionale africana, come avveniva in molte altre società antiche. Le figure umane, come le centinaia di sculture in pietra saponaria trovate a Esie, nel sud-ovest della Nigeria, e le teste in ottone provenienti da Ife, probabilmente rappresentavano antenati, capi o altre persone importanti. In alcune aree, come a Jenné-jeno e in altri siti vicini, le ossa dei parenti erano talvolta sepolte all’interno delle abitazioni o in edifici funerari.

L’arrivo dell’Islam cambiò radicalmente le credenze religiose in gran parte dell’Africa. L’Islam portò alla costruzione di numerose moschee, con i cimiteri situati nei loro terreni o nelle periferie delle città. Le tombe degli uomini santi divennero luoghi di pellegrinaggio e venerazione. In alcuni luoghi, l’Islam si adattò alle tradizioni locali, mentre in altre aree, come nel Sahara, cambiò radicalmente le tradizioni religiose. In molte parti dell’Africa occidentale, vi fu un conflitto tra i principi fondamentali dell’Islam e le usanze tribali. Tuttavia, in gran parte dei casi, il culto degli antenati fu sostituito dal rispetto filiale per gli antenati all’interno della religione islamica.

Tabella riassuntiva delle principali tradizioni religiose africane:

Area geograficaTradizioni religiose principaliPeriodo storico
EgittoPoliteismo egizio, brevi tentativi di monoteismo (Akhenaton)Dall’Antico Regno (circa 3000 a.C.)
Nubia e MeroeSimili al culto egizio, influenza dal sud dell’Arabia900 a.C.–400 d.C.
CarthagoCulti fenici, divinità come Moloch814 a.C.–146 a.C.
Africa occidentale (Nok, Ife, Esie)Culto degli antenati, uso di statue come rappresentazioni sacreCirca 500 a.C.–XI secolo d.C.
Grande ZimbabwePossibile culto degli antenati, evoluzione delle strutture religiose localiXI secolo d.C.
Africa islamicaDiffusione dell’Islam, moschee e pellegrinaggiDal VII secolo d.C. in poi

Conclusione

Le tradizioni religiose africane antiche sono un campo di studio affascinante e complesso, che rivela una grande varietà di credenze e pratiche attraverso il continente. Dall’adorazione delle divinità nell’antico Egitto e Cartagine, fino al culto degli antenati nell’Africa subsahariana, queste religioni hanno influenzato profondamente la cultura e la società africana. L’introduzione dell’Islam ha portato con sé cambiamenti significativi, modificando alcune credenze locali e integrandosi in altre aree con le tradizioni preesistenti. Queste interazioni tra religioni tradizionali africane e religioni esterne dimostrano la ricchezza e la diversità del panorama religioso dell’Africa nel corso dei millenni.

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