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Per organizzare cronologicamente le diverse culture e civiltà emerse nelle Ande nei millenni precedenti l’invasione spagnola (inizio 1530 d.C.), gli studiosi hanno suddiviso la preistoria andina in “orizzonti” e “periodi”. Gli orizzonti rappresentano ere di cambiamento relativamente rapido, mentre i periodi indicano epoche di relativa stabilità:

PeriodoDurata
Tardo Orizzonte1400–1533 d.C.
Tardo Periodo Intermedio1000–1400 d.C.
Medio Orizzonte600–1000 d.C.
Primo Periodo Intermedio100 a.C.–600 d.C.
Primo Orizzonte700–100 a.C.
Periodo Iniziale1800–700 a.C.
Periodo Preceramico3000–1800 a.C.
Periodo Litico>10,000–3000 a.C.

Le frontiere tra queste divisioni temporali sono fluide e rappresentano principalmente una convenzione accademica. Geograficamente, la regione andina è divisa in costa e altopiani, a loro volta suddivisi in settentrionale, centrale e meridionale, per un totale di sei grandi zone geografiche.

Áspero

Le prime prove della formazione di società complesse nelle Ande risalgono al periodo compreso tra il 3200 e il 2500 a.C. lungo la costa del Pacifico. In particolare, la regione di Chico del Nord, situata a nord dell’attuale Lima, si distingue per lo sviluppo di società avanzate durante il Periodo Preceramico. Gli scavi archeologici in quest’area, iniziati negli anni ’40, hanno rivelato l’esistenza di oltre 20 grandi insediamenti con architettura monumentale, databili tra il 3200 e il 1800 a.C. I siti più studiati sono Áspero, alla foce del fiume Supe, e Caral, a circa 21 km a monte di Áspero.

Nel 1975, l’archeologo statunitense Michael E. Moseley propose la teoria delle “fondamenta marittime delle civiltà andine” (MFAC). Secondo questa ipotesi, lo sviluppo delle società complesse nella regione andina costiera fu reso possibile dallo sfruttamento intensivo delle risorse marittime, facilitato dalla coltivazione del cotone, utilizzato per fabbricare reti da pesca.

Le scoperte ad Áspero e in altri siti costieri del Chico del Nord supportano in gran parte l’ipotesi MFAC, anche se vi sono ancora dibattiti. Il sito di Áspero presenta caratteristiche anomale, come l’assenza di ceramica e una presenza limitata di mais. Vi si trovano invece 17 grandi tumuli di terra, alcuni alti quasi 5 metri. La struttura più grande è la piramide chiamata Huaca de los Ídolos, che copre circa 1.500 metri quadrati e che probabilmente serviva come luogo di cerimonie rituali per l’élite di Áspero.

Caral

A monte di Áspero, nel sito di Caral, che copre circa 60 ettari, sono stati rinvenuti circa 25 tumuli piramidali, uno dei quali raggiunge un’altezza di 25 metri e copre circa 23.000 metri quadrati. Le indagini rivelano che Caral fu fondata prima del 2600 a.C. e che la sua economia era basata sullo sfruttamento delle risorse marittime, integrato da colture come legumi e zucche.

Highlands

Un dibattito parallelo tra gli archeologi riguarda la relazione tra gli insediamenti costieri e la formazione di società complesse negli altopiani andini. Si concorda sul fatto che le società complesse iniziarono a emergere negli altopiani centrali e sud-centrali subito dopo il fiorire di quelle nelle valli costiere. Negli altopiani centrali, il sito di Kotosh è significativo per il suo complesso religioso, caratterizzato da tumuli, piattaforme rialzate e piazze affondate.

Bacino del Titicaca

Nel bacino del lago Titicaca, situato negli altopiani sud-centrali, le prime società complesse emersero intorno al 1300 a.C. Scavi nel sito di Chiripa (nell’attuale Bolivia) rivelano un insediamento nucleato con stanze in pietra e un centro cerimoniale. Tra il 1000 e il 500 a.C., la cultura Qaluyu fiorì nel bacino settentrionale del Titicaca, con tumuli cerimoniali e ampi complessi residenziali.

Tradizione del Chavín

Nel bacino del Titicaca e negli altopiani centrali, intorno all’800 a.C., emerse la cultura del Chavín, associata al sito di Chavín de Huantar. Questo sito, con il suo impressionante tempio cerimoniale noto come El Castillo, copre circa 42 ettari e fu il centro politico di un’ampia area.

Il Sistema del “Arcipelago Verticale”

Gli scambi economici tra le diverse regioni andine non avvenivano attraverso mercati tradizionali, bensì tramite scambi reciproci istituzionalizzati tra gruppi familiari estesi, noti come ayllu. Questo modello di scambio, descritto dall’antropologo John Murra come “arcipelago verticale”, prevedeva che i membri degli ayllu scambiassero beni tra diverse zone altitudinali, assicurando la sopravvivenza economica delle comunità.

Nazca

Un’altra cultura significativa emersa nel Primo Periodo Intermedio fu quella dei Nazca, situata lungo la costa meridionale, famosa per i suoi geoglifi—grandi simboli geometrici incisi nel deserto. Più a nord, la cultura Moche rappresentò un importante gruppo culturale costiero, caratterizzato da una città capitale con strutture monumentali, tra cui la Huaca del Sol, una delle più grandi piramidi precolombiane del Sud America.

Conclusione

Le Ande furono un luogo di sviluppo di numerose civiltà avanzate che lasciarono una duratura eredità. Queste culture si basavano su scambi reciproci piuttosto che su mercati e svilupparono grandi centri cerimoniali che divennero il cuore delle loro società.

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