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L’Armenia, conosciuta come “Fortezza Armenia”, occupava una posizione strategica tra l’Impero Romano e l’Impero Persiano, estendendosi dall’Anatolia orientale fino ai Monti Zagros. Questo regno fu fondato durante il declino del controllo seleucide, e la sua indipendenza terminò con l’annessione all’Impero Romano nel III secolo d.C. Tuttavia, la regione era abitata fin dal periodo Neolitico, con prove di una cultura avanzata già a partire dall’Età del Bronzo Antico. Uno dei primi poteri regionali fu Urartu, che dominò l’area tra l’VIII e il VI secolo a.C.

Le Origini della Civiltà Armena

Nel periodo successivo, gli Indo-Europei, provenienti dall’Anatolia occidentale, si stabilirono in Armenia, fondando una nuova civiltà basata sulla cultura locale e dando vita a una popolazione di lingua armena. Questo gruppo etnico creò una cultura unica, basata su tradizioni locali e influenze straniere. Uno degli eventi più significativi per l’identità armena fu la conversione al cristianesimo, che avvenne in varie fasi e tradizioni.

La Conversione al Cristianesimo

La conversione dell’Armenia al cristianesimo è tradizionalmente associata a Gregorio l’Illuminatore (morto nel 325 d.C.), considerato il fondatore della Chiesa Armena e venerato come colui che introdusse la fede cristiana nella nazione. Gli Armeni attribuiscono grande importanza a questo evento, poiché essi furono il primo popolo a convertirsi ufficialmente al cristianesimo.

Prima dell’influenza greca, il cristianesimo in Armenia fu fortemente influenzato dalla tradizione siriaca. Una leggenda armena attribuisce ad Abgar, un re armeno, la conversione al cristianesimo grazie alla missione evangelica di Addai, il che riflette l’influenza della letteratura e liturgia siriaca sull’Armenia. Sebbene successivamente l’influenza greca, soprattutto dalla Cappadocia, divenne predominante, l’influsso siriaco rimase forte anche nel III secolo.

La tradizione greca narra che l’apostolo Bartolomeo fu inviato in Armenia per predicare, sebbene la leggenda di Abgar e Addai sia più antica. Le prime testimonianze di missionarie e martiri cristiane in Armenia includono le storie di Rhipsime e Gaiane, figure centrali nella diffusione del cristianesimo nel paese. Anche lo storico Tertulliano (circa 200 d.C.) menziona la presenza di cristiani in Armenia.

Gregorio l’Illuminatore e il Regno di Tiridate III

Il battesimo del re Tiridate III, nel 301 d.C., segna la data ufficiale della conversione della casa reale armena al cristianesimo, evento che precede di una generazione le conversioni del re georgiano Gorgasali e dell’etiope Menelik. Questo importante passaggio avvenne grazie alla predicazione di Gregorio l’Illuminatore, il quale convinse Tiridate a convertirsi. Gregorio è ricordato come il fondatore della nazione cristiana armena e l’organizzatore della Chiesa Armena.

Gregorio fondò la cattedrale di Ejmiatsin, il principale centro spirituale dell’Armenia, dopo un’apparizione di Gesù Cristo che, secondo la tradizione, discese dal cielo sul sito di un importante tempio pagano. Ejmiatsin, che significa “l’Unigenito disceso”, è diventato il cuore spirituale della Chiesa Armena e il punto di riferimento della fede cristiana nel paese.

La Perdita dell’Indipendenza e l’Importanza di Ejmiatsin

L’apparizione di Cristo che indicava il sito di Ejmiatsin avvenne in un periodo di cambiamenti politici significativi. L’Armenia, da sempre esposta alle pressioni delle grandi potenze, subì la perdita della propria indipendenza quando, nel 387 d.C., l’imperatore romano Teodosio I e l’imperatore persiano Sapore decisero di spartirsi il territorio armeno. Ejmiatsin, considerata un luogo sacro paragonabile alla Chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme o alla Basilica della Natività a Betlemme, continuò a rivestire un ruolo centrale nella vita spirituale e religiosa dell’Armenia.

Mesrob Mashtots e l’Alfabeto Armeno

Un altro evento di grande rilevanza nella storia dell’Armenia fu l’invenzione dell’alfabeto armeno da parte di Mesrob Mashtots intorno al 400 d.C. Questa invenzione fu determinante per la traduzione della Bibbia e della liturgia cristiana in lingua armena. L’introduzione dell’alfabeto permise anche la diffusione rapida delle opere cristiane e classiche, tradotte dal greco e dal siriaco.

Le Controversie Cristologiche e la Chiesa Armena

Durante le controversie cristologiche dei secoli V e VI, la Chiesa Apostolica Armena rigettò le decisioni del Concilio di Calcedonia (451 d.C.), mantenendo una stretta aderenza all’interpretazione di Ciro di Alessandria riguardo alla “natura unica del Logos incarnato”. Questo portò a una separazione dalle chiese calcedoniane e alla classificazione erronea e polemica degli armeni come “monofisiti”, un termine spesso usato in modo impreciso per descrivere le chiese che non accettarono il Concilio di Calcedonia.

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