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Alessandro Magno nacque a Pella, nella Macedonia, nell’estate del 356 a.C. Suo padre era Filippo II di Macedonia e sua madre Olimpia. Filippo II salì al trono nel 359 a.C., all’età di 24 anni, e sotto il suo comando la Macedonia prosperò e divenne una potenza rilevante nel panorama geopolitico dell’epoca. Una delle principali innovazioni militari introdotte da Filippo fu la sarissa, una lunga lancia di circa 5,5 metri, che rivoluzionò il combattimento della falange macedone, rendendola invincibile contro le armi tradizionali usate dagli altri eserciti del tempo.

Nonostante alcuni dettagli sull’infanzia di Alessandro siano poco chiari, le fonti principali, come Plutarco, ci raccontano della sua educazione aristocratica. Alessandro crebbe sotto la guida di maestri illustri, tra cui Aristotele, che gli impartì lezioni di filosofia, scienze e retorica. Questo fu fondamentale nella formazione del giovane principe, tanto che si identificò profondamente con il leggendario eroe greco Achille.

Salita al potere

Nel 336 a.C., Filippo II fu assassinato, probabilmente a causa di intrighi di corte. Alessandro, allora ventenne, salì al trono di Macedonia e si mosse rapidamente per eliminare tutti i potenziali rivali, consolidando il suo potere. Tra i suoi primi atti, ordinò l’uccisione di Cleopatra, la seconda moglie di suo padre, e dei suoi figli, per prevenire eventuali pretese al trono.

Alessandro ereditò un regno forte e un esercito formidabile, che utilizzò per sedare le rivolte che scoppiarono subito dopo la morte del padre. Tra queste, la ribellione dei Tebani fu una delle più significative. Dopo aver riconquistato Tebe e distrutto la città, Alessandro dimostrò la sua determinazione a mantenere il controllo della Grecia. La distruzione di Tebe inviò un messaggio chiaro a tutte le città-stato greche: la Macedonia non avrebbe tollerato insurrezioni.

Campagna contro la Persia

Nel 334 a.C., Alessandro diede inizio alla sua celebre campagna contro l’Impero Persiano, un obiettivo che già suo padre aveva pianificato ma non era riuscito a realizzare. Con un esercito di circa 35.000 uomini, attraversò l’Ellesponto (oggi Dardanelli) e si scontrò per la prima volta con l’esercito persiano presso il fiume Granicus, vincendo una battaglia decisiva. Questa vittoria aprì la strada alle successive conquiste lungo la costa ionica, dove molte città greche accolsero Alessandro come un liberatore dai persiani.

Il passo successivo nella campagna persiana fu la battaglia di Isso (333 a.C.), in cui Alessandro affrontò direttamente il re persiano Dario III. Nonostante l’esercito persiano fosse numericamente superiore, Alessandro sfruttò abilmente il terreno e vinse la battaglia, costringendo Dario a fuggire. Questo evento segnò una svolta nella campagna: Alessandro era ora il padrone di gran parte dell’Asia Minore.

Conquista dell’Egitto

Nel 331 a.C., Alessandro marciò verso l’Egitto, che accolse il sovrano macedone come un liberatore. Fondò la città di Alessandria, destinata a diventare uno dei principali centri culturali e commerciali del mondo antico. Durante la sua permanenza in Egitto, Alessandro visitò l’oracolo di Zeus Ammone nell’oasi di Siwa, dove fu proclamato figlio del dio, rafforzando così la sua immagine di sovrano divino.

Scontro finale con Dario III e la fine dell’Impero Persiano

Dopo l’Egitto, Alessandro rivolse nuovamente la sua attenzione verso la Persia, marciando attraverso la Mesopotamia e incontrando l’esercito di Dario III nella battaglia di Gaugamela (331 a.C.). Ancora una volta, Alessandro ottenne una schiacciante vittoria. Dario fuggì, ma fu assassinato dai suoi stessi uomini poco tempo dopo, ponendo fine all’Impero Persiano.

Dopo la vittoria su Dario, Alessandro occupò le ricche città persiane di Babilonia, Susa e Persepoli, quest’ultima distrutta da un incendio, forse su ordine dello stesso Alessandro. Con queste conquiste, Alessandro divenne il sovrano incontrastato di un vasto impero che si estendeva dalla Grecia all’India.

Espansione in India e il declino

Nel 327 a.C., Alessandro decise di spingersi ancora oltre, invadendo l’India. Lì si scontrò con il re Porus nella battaglia dell’Idaspe (326 a.C.). Nonostante la vittoria, i soldati macedoni, stanchi e demoralizzati dopo anni di campagne, si rifiutarono di procedere oltre, costringendo Alessandro a tornare indietro. Durante il viaggio di ritorno, Alessandro fu gravemente ferito, il che segnò l’inizio del suo declino fisico.

Morte e eredità

Alessandro morì a Babilonia nel giugno del 323 a.C., all’età di 33 anni. Le cause della sua morte sono ancora dibattute: si parla di avvelenamento, malaria o febbre tifoide. La sua morte lasciò un enorme vuoto di potere, e il suo impero, privo di un successore chiaro, fu presto diviso tra i suoi generali, i Diadochi.

L’eredità di Alessandro è immensa. La sua figura è diventata leggendaria non solo per le sue conquiste militari, ma anche per la diffusione della cultura greca in tutto l’Oriente, un processo noto come ellenismo. La fondazione di città come Alessandria e la fusione tra culture greche e orientali segnarono profondamente la storia successiva, ponendo le basi per lo sviluppo delle civiltà ellenistiche.

Tabella riassuntiva delle principali battaglie di Alessandro Magno:

BattagliaDataEsitoSignificato
Battaglia di Granico334 a.C.Vittoria macedonePrima grande vittoria contro i persiani, apertura dell’Asia Minore
Battaglia di Isso333 a.C.Vittoria macedoneSconfitta di Dario III, inizio della fine dell’Impero Persiano
Battaglia di Gaugamela331 a.C.Vittoria decisivaConquista definitiva dell’Impero Persiano
Battaglia dell’Idaspe326 a.C.Vittoria contro PorusUltima grande battaglia di Alessandro, inizio del declino

Conclusione

Alessandro Magno, pur morendo giovane, ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’umanità. Le sue conquiste cambiarono per sempre il volto del mondo antico, diffondendo la cultura greca in territori vastissimi e favorendo la nascita di una civiltà multiculturale. La sua ambizione, le sue capacità militari e il suo desiderio di unire oriente e occidente lo rendono uno dei personaggi più influenti di tutti i tempi.

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