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Acab e Gezabele furono il re e la regina di Israele più vilipesi dai successivi scrittori biblici, sebbene Acab sia stato colui che rese Israele e il suo esercito una delle potenze più forti nella scena del Vicino Oriente all’inizio del IX secolo a.C. Durante il suo regno, Acab fortificò e abbellì la capitale appena fondata di Israele, Samaria. Gli scavi archeologici mostrano che sotto il suo regno diverse città furono fortificate in modo da proteggere Israele dagli attacchi dei popoli confinanti.

Il regno di Acab attirò l’attenzione dei Fenici a nord, al punto che uno dei loro re-sacerdoti propose sua figlia, Gezabele, come sposa in un matrimonio politico con Acab. Questo matrimonio segnò un’importante alleanza tra Israele e i Fenici, consolidando i legami tra le due potenze.

Le guerre contro gli Aramei

Secondo il racconto biblico, Acab combatté tre o quattro guerre contro i temibili Aramei, vincendone due. Il suo genio diplomatico risiede nella capacità di mantenere la pace con il regno di Giuda a sud, con i Filistei a ovest e con i Fenici a nord. Questa politica gli permise di conservare risorse ed evitare conflitti eccessivi, ottenendo concessioni dagli Aramei.

Tuttavia, il ruolo di Acab è oscurato dalla figura del profeta Elia, che, secondo il racconto biblico, rappresenta la luce divina, contrastando Acab e soprattutto Gezabele, che viene dipinta come una donna potente e idolatra. Mentre Acab è visto come un pragmatico disposto a compromettere la propria fede e a convivere con l’idolatria, Gezabele viene raffigurata come una regina manipolatrice e spietata, il cui desiderio di potere destabilizza l’ordine divino. Nel Nuovo Testamento, Gezabele diventa un simbolo di profetessa ingannevole, associata all’immoralità e all’idolatria sotto il velo della religione.

Minaccia assira e la battaglia di Qarqar

La vera sfida per Acab e il suo regno giunse dalla Mesopotamia, dove i potenti Assiri stavano mobilitando le loro forze per ristabilire il proprio impero nella parte occidentale della Mezzaluna Fertile. Per contrastare questa minaccia, fu necessaria un’alleanza improvvisata tra i regni circostanti.

Secondo i resoconti assiri, la battaglia di Qarqar (853 a.C.), combattuta nella valle dell’Oronte, nell’odierna Siria, vide una vittoria tattica degli Assiri. Tuttavia, questa vittoria non fu sufficiente per spingerli verso il loro obiettivo principale: la conquista di Israele e Fenicia. Altri piccoli eventi, come riportato sulla Stele di Mesha (o Pietra Moabita), indicano che Israele subì alcune perdite territoriali durante questo periodo, come la secessione di una piccola regione nel sud-est, nell’attuale Giordania.

Gestione interna del regno e compromessi religiosi

Acab dimostrò notevoli capacità nel gestire gli affari interni del regno. La nuova capitale di Samaria divenne il centro per integrare i gruppi non israeliti, tra cui gli adoratori di Baal e Asherah, mentre la città di Izreel (Jezreel) fu utilizzata come residenza per gli elementi tradizionalisti della cultura israelita. Questo equilibrio suggerisce che Acab permise la costruzione di templi stranieri, pur mantenendo una certa fedeltà al Dio di Israele.

Secondo la Bibbia, la ragione del compromesso religioso di Acab fu la crescente influenza della moglie fenicia, Gezabele. Secondo le genealogie riportate da Giuseppe Flavio e altre fonti classiche, Gezabele era prozia di Didone, la principessa fenicia che, esiliata, fondò la leggendaria città di Cartagine. Gezabele era una fervente devota di Baal e operava dietro le quinte per imporre il culto del suo dio e consolidare il potere della sua dinastia.

Conflitti con Elia e la fine di Gezabele

Uno degli episodi più drammatici del regno di Acab e Gezabele fu il conflitto con il profeta Elia. Gezabele cercò di eliminare tutti i profeti tradizionali di Israele, complottando contro lo stesso Elia. Dopo la morte di Acab, avvenuta in battaglia, Gezabele riuscì a mantenere il potere per altri dieci anni. Tuttavia, la sua fine fu violenta: il suo stesso entourage si rivoltò contro di lei in seguito alla ribellione di un generale, e Gezabele fu uccisa.

Nonostante la fine tragica di Gezabele, i suoi figli continuarono a governare. Acazia, uno dei suoi figli, regnò per due anni dopo la morte di Acab, seguito dal fratello Ioram, che governò per otto anni. Inoltre, la figlia di Gezabele, Atalia, sposò il re di Giuda e, alla morte del figlio, fece assassinare tutti i suoi nipoti per poter regnare come regina per sei anni.

Tabella riassuntiva del regno di Acab e Gezabele:

Evento principaleDescrizione
Fortificazione di SamariaAcab fortifica la capitale e le città del regno per difenderle dagli attacchi.
Matrimonio con GezabeleAcab sposa la figlia del re-sacerdote fenicio, stabilendo un’alleanza politica.
Guerre con gli ArameiAcab combatte e vince due guerre contro gli Aramei, stabilendo la pace con i vicini.
Battaglia di Qarqar (853 a.C.)Israele partecipa alla battaglia contro gli Assiri, che però non riescono a conquistare Israele.
Influenza di GezabeleGezabele promuove il culto di Baal e trama contro i profeti israeliti, in particolare Elia.
Caduta di GezabeleViene uccisa dal suo stesso entourage durante una ribellione, dieci anni dopo la morte di Acab.

Conclusione

Acab e Gezabele sono figure controverse nella storia di Israele. Acab, sebbene dipinto come un sovrano debole dai racconti biblici, fu in realtà un abile leader politico e militare che rafforzò il regno di Israele e mantenne la pace con i suoi vicini. Tuttavia, la sua tolleranza verso l’idolatria, influenzata dalla moglie Gezabele, portò alla sua condanna nelle tradizioni religiose successive.

Gezabele, dal canto suo, è rappresentata come una figura potente e spietata, impegnata a imporre la propria religione e a consolidare il proprio potere. La sua influenza sulla politica israelita e il suo scontro con il profeta Elia hanno reso la sua figura un simbolo negativo nella tradizione ebraica e cristiana. La loro storia è emblematica dei conflitti religiosi e politici che caratterizzarono il regno di Israele durante il IX secolo a.C.

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