Conan era entrato silenziosamente, armato solo della sua intelligenza e della sua abilità di investigatore. Light lo guardò con sospetto, chiedendosi come fosse riuscito a trovarlo.
“Non puoi continuare così, Light”, disse Conan. “Hai ucciso troppe persone. Devo fermarti”.
Light sorrise, divertito. “Non hai il potere per fermarmi. Con il mio Death Note posso eliminare chiunque mi si pari davanti”.
Ma Conan non si intimidì. Iniziò a fare domande a Light, cercando di capire come funzionava il Death Note e scoprendo alcune lacune nella sua conoscenza.
Light, però, non era disposto a cedere così facilmente. Con un sorriso malvagio, iniziò a scrivere il nome di Conan nel suo Death Note, convinto di averlo finalmente sconfitto.
Ma quando lo guardò negli occhi, vide un sorriso astuto sul volto del giovane detective. “Hai fatto un errore, Light. Il mio vero nome non è Conan”.
Light capì di aver commesso un errore fatale. Il nome che aveva scritto non era quello di Conan, ma di un’altra persona con lo stesso nome. E con il suo errore, aveva perso la sua unica occasione di eliminare il suo avversario.
Conan sorrise, sapendo di aver vinto la battaglia. “Non hai vinto ancora, Light. Non finirò finché non ti avrò portato davanti alla giustizia”.
Light si alzò, in preda alla rabbia. Ma sapeva che aveva commesso un errore, e che il suo avversario era più forte di quanto avesse mai immaginato. Con un sorriso cupo, si preparò per la prossima fase della sua battaglia con Conan, deciso a non lasciare che nessuno lo fermasse nella sua missione di diventare il dio del nuovo mondo.